Adaptation-induced Tourism for Consumers of Literature on Screen: the Experience of Jane Austen Fans
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-5195/4965Parole chiave:
Adattamento, Patrimonio culturale, Modo partecipativo, Turismo letterario, Piacere della ripetizioneAbstract
In questo saggio intendo mettere in relazione il campo di studi sull’adattamento filmico, che specie in ambito anglosassone è molto fiorente, con l’area di ricerca del cineturismo. Gli adattamenti sono, infatti, una particolare tipologia di film: si tratta di film le cui storie non nascono originariamente per lo schermo ma quasi sempre per la pagina a stampa e sono, dunque, ‘letteratura’ tradotta in un nuovo mezzo audiovisivo. Il fenomeno dell’adattamento, nelle sue varie accezioni non solo cinematografiche, è da diversi anni al centro di un vivace dibattito, ma la specifica connessione fra adattamento e turismo non è ancora stata adeguatamente studiata dagli specialisti di entrambi i settori. La domanda da cui il presente saggio muove è invece: perché e come l’adattamento di testi letterari per lo schermo può indurre il desiderio di visitare una location (che è poi un reale luogo geografico) in lettori inclini a gradire anche l’esperienza della “letteratura su schermo”. Per cominciare a rispondere, ho deciso di concentrarmi sul caso di studio degli adattamenti dai romanzi di Jane Austen, analizzando una particolare tipologia di turisti: i fan di Austen, noti anche come ‘Janeites’.Riferimenti bibliografici
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